La via italiana per le tariffe idriche
Con l’arrivo per l’Autorità della competenza sul sistema idrico è stata avviata una grande riorganizzazione di un settore da tempo in attesa di regole chiare e anche investimenti. Il passo più recente in questo lungo percorso è stato fatto lo scorso 24 novembre con l’annuncio da parte dell’Aeegsi dell’approvazione, per la prima volta con metodo omogeneo in tutta Italia, delle tariffe 2014-2015 per l’acqua relative a circa 40 milioni di italiani.
Il nuovo numero di e7, il settimanale di Quotidiano Energia, si apre proprio con un’intervista al commissario dell’Autorità Alberto Biancardi, in cui si approfondisce il nuovo metodo adottato, gli affinamenti che arriveranno nel prossimo futuro e gli spunti che possono essere presi dalle esperienze estere.
Come descritto da Biancardi: “Abbiamo cercato di impostare criteri che intendiamo utilizzare a regime, ossia strumenti di buona regolazione già in essere anche in altri settori. Cerchiamo di standardizzare il più possibile i costi operativi e di far gravare in tariffa solo gli investimenti quando sono stati realizzati, introducendo, quindi, un controllo sui costi effettivi. In questo abbiamo traslato nell’idrico l’esperienza già maturata in altri settori”.
Non solo idrico ma anche tanta “intelligenza diffusa” in questo numero di e7, grazie al comparto della domotica protagonista nell’intervista a Fabio Luigi Bellifemine, direttore della nuova associazione di settore Energy@home; e grazie anche all’interessante mondo degli open data, approcciati dalla Regione Sardegna nella sua nuova “Open Data Strategy”.
Completano la rivista l’analisi dedicata all’iniziativa “Facciamo la E-Mobility” nata nell’ambito del progetto Ricarica intelligente per la Mobilità elettrica finanziato dal ministero dell’Ambiente, senza dimenticare le consuete rubriche.
Mobilità elettrica, arrivano le infrastrutture. Parla il Mit
Quali sono i principali elementi del Piano Nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica (cd PNire)? e7 lo ha chiesto al direttore generale per lo Sviluppo del Territorio, la Programmazione ed i Progetti Internazionali, Maria Margherita Migliaccio, del ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
Nel piano sono definiti i criteri e filoni per lo sviluppo di una rete di ricarica elettrica nazionale; i modelli di riferimento sui quali basare la diffusione delle infrastrutture di ricarica elettrica; le caratteristiche minime standard dei componenti del processo di ricarica e una Piattaforma Unica Nazionale con l’obiettivo di garantire uniformità e omogeneità delle informazioni. Grande attenzione all’interoperabilità e apertura verso tecnologie e modelli innovativi.
Di innovazione e ricerca si dicuterà anche nel corso della Set Plan Conference, evento europeo, promosso dalla Presidenza Italiana del Consiglio della Ue organizzato dall’Enea, con il supporto della Commissione Europea. Su e7 le prime anticipazioni con: Riccardo Basosi, rappresentante Italiano per l’energia al programma Horizon2020, Marcello Capra, rappresentante del Board Set Plan Conference per il ministero dello Sviluppo Economico e Federico Testa, Commissario Enea. Nel prossimo numero il dossier dell’evento.
Non solo innovazione in divenire, anche progetti realizzati. In questo numero parliamo del Comune di Milano, andando oltre le attività dell’Expo2015. Numerosi, infatti, gli interventi attuati dal capoluogo lombardo per rendere la città pienamente rispondente alle esigenze dei singoli utenti. Mobilità, trasporti, connessione wifi, riqualificazione edilizia, ne parliamo con Bruno Monti, responsabile sistema Informativo territoriale del Comune.
Anche la comunicazione è innovativa nell’energia. Quattro società del settore sono classificate nella top ten italiana del tredicesimo Webranking dell’agenzia internazionale Comprend. Indagine condotta nel nostro Paese dalla società di consulenza Lundquist Srl in collaborazione con Corriere Economia. Le quattro top sono: Eni al primo posto (già vincitrice nel 2008, 2009, 2010 e 2013); Snam al secondo (nominata “Best improver” per il maggior aumento di punteggio, +12,8 punti, rispetto all’anno precedente); Hera quarta (terza nel 2013); Terna sesta. Nel numero le consuete rubriche dedicate a efficienza e tecnologia.
Dal Set Plan i capisaldi del futuro energetico
“L’unione energetica è una fantastica occasione per accrescere la nostra competitività e richiede l’integrazione delle competenze di tutti i settori, da quello industriale a quello dei trasporti. Abbiamo raggiunto molti obiettivi, tra cui la riduzione delle emissioni dannose, ma c’è ancora molto da fare”. Alla VII Set Plan Conference svoltasi la scorsa settimana a Roma (un dossier nel nuovo numero di e7) è Dominique Ristori, Direttore generale DG Energia della Commissione Ue, a spiegare come i cambiamenti che stanno attraversando il settore energetico forniscono opportunità occupazionali e di benessere per l’Europa.
I temi all’ordine del giorno: integrazione dello storage in rete, gestione della rete di distribuzione, connessione tra diverse risorse energetiche del sistema – pensiamo ad energia e gas – e ruolo proattivo dei cittadini. Su questo il commento di Andreea Strachinescu Olteanu, Capo dell’unità nuove tecnologie energetiche, innovazione e carbone pulito della DG Energia – Commissione UE: “Il Set Plan guarda alle soluzioni innovative, a come introdurle nei mercati e a come ridurne i costi. Ma non possiamo dimenticare il consumatore, fondamentale in tanti processi e nel perseguimento degli obiettivi di efficienza energetica. Dobbiamo fare in modo che comprenda quanto può essere decisivo ed essere informato nell’energy system”.
Dal Set Plan ad Amici della Terra per parlare di luci e ombre dell’efficienza energetica e dell’emanazione, il prossimo anno, delle nuove linee guida per i certificati bianchi dal ministero dello Sviluppo. Diverse le ipotesi, tra cui anche quella di correlare l’incentivo non ai risparmi conseguiti ma agli investimenti effettuati, una possibilità che allarma molti soggetti di filiera. Due, invece, i target stabiliti dall’associazione considerando l’intensità energetica come nuovo trampolino per la competitività: un obiettivo del 15% al 2020 rispetto al livello del 2010 e del 25% al 2030.
Ancora normativa con la proposta di legge del Lazio “Interventi per la riconversione ecologica e sociale” che prevede l’istituzione di strumenti a sostegno di processi di conversione ecologica, destinati soprattutto a piccole e medie imprese in fase di pre-crisi. Pmi anche al centro della conferenza di presentazione di Anie-Confindustria: per l’internazionalizzazione si punta su formazione e innovazione tecnologica.
Chiudono il numero la rubrica Ege, “visto su” e le tecnonews di CanaleEnergia.
Mix energetico, quale ruolo per l’olio di palma
L’Europa ha come riferimento chiaro e condiviso tra i Paesi membri un ambizioso scenario di abbattimento della CO2, da raggiungere realizzando una maggiore integrazione nella rete delle fonti rinnovabili e un’ottimizzazione dell’efficienza energetica.
Tra le possibili risorse da impiegare per il bilanciamento del mix energetico, alcune sono poco utilizzate e una di queste è la produzione di energia da oli vegetali. Ma in precedenza grazie agli incentivi previsti l’Italia aveva investito in questa risorsa, come ricorda nel nuovo numero di e7 Marco Golinelli, presidente Italcogen, arrivando a installare 600 MW di capacità. L’idillio si interrompe nel 2007, con una nuova regolamentazione legata alle formule incentivanti. Così mentre in altri continenti la produzione da greggi vegetali è una realtà, l’Italia e l’Europa restano indietro.
Scelte di carburante o meno l’Europa non smette di pensare all’innovazione tecnologica, non è un caso che un focus della Set Plan Conference, abbia coinvolto lo stato dell’arte rispetto il programma NER300. Con le ultime due “call” (dicembre 2012 e luglio 2014) sono stati investiti 2,1 miliardi di euro a 38 progetti innovativi nel campo delle rinnovabili (bioenergie, solare a concentrazione, geotermia, eolico, fotovoltaico e smart grid) più uno per la Carbon Capture and Storage, suddivisi tra 20 Stati membri.
Come non manca l’attenzione al tema della mobilità intelligente, come vediamo in questo numero di e7, con il progetto Eco Automotive SYstem Integrator, primo caso europeo di reale integrazione tra il mercato automobilistico e quello dell’energia. L’attività prevede un accompagnamento nel processo di scelta, acquisto e gestione del veicolo elettrico e delle tecnologie utili alla ricarica, fino al post vendita e all’assistenza.
Quando si parla di mobilità non c’è solo l’elettrico anche la filiera del Gpl ha delle concrete opportunità nello Stivale. Nel numero le proposte della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, che lo scorso 16 dicembre in Campidoglio ha presentato i risultati della ricerca “Green economy e veicoli stradali: una via italiana”.
Per far crescere le rinnovabili non basta la tecnologia il vero ostacolo “è la burocrazia” rispetto alla quale “di viene fondamentale anche la formazione per creare figure professionali capaci di muoversi in questa situazione”. Come spiega Paolo Carcassi, segretario confederale UIL, in occasione del rinnovo del protocollo d’intesa tra il sindacato e l’Anev, firmato la scorsa settimana a Roma e sottoscritto ogni due anni già dal 2008.
Intanto l’Italia, come l’Europa procede verso la strada dell’efficienza energetica: vediamo se sarà un opportunità o un costo nel commento con Dario Di Santo, managing director Fire.