Economia circolare, l’Europa punta su riciclo e riuso
La Commissione europea presenta oggi il nuovo pacchetto sull’Economia Circolare, una serie di misure strategiche con cui Bruxelles intende promuovere un rimodellamento del comparto energetico e della mentalità dei cittadini. Il fine della revisione della legislazione esistente (cui l’Italia deve ancora adeguarsi) sarà la transizione verso uno stile di vita più compatibile con il Pianeta, spiega l’ultimo numero del settimanale e7.
Due le differenze fondamentali rispetto alle misure del 2014: “Abbiamo fissato l’obiettivo per il riciclaggio al 65% invece del 70% considerandolo più realistico e stabilito il vincolo del 10% per la non messa in discarica dei rifiuti solidi urbani (contro il ‘non binding’ del 25% dello scorso anno)”, ha anticipato a e7 Fulvia Raffaelli, Responsabile Unità C1 (Clean technologies and products) per l’Economia circolare presso il DG Grow (Directorate-General for Internal Market, Industry, Entrepreneurship and SMEs) della Commissione europea. “Consideriamo questo pacchetto più ambizioso: se gli Stati membri sono obbligati a non mettere in discarica gli scarti sono portati a investire per aumentare le percentuali di riciclaggio. Una situazione che crea sicurezza giuridica anche per i nuovi investimenti”.
Ma in Italia quali sono le azioni finora promosse nell’ottica della circular economy? Ce lo ricordano Matteo Monni, vice-presidente di Itabia, Filippo Brandolini, vice-presidente di Utilitalia, e Stefano Arvati, presidente di Renovo.
Segue il punto sull’agenda digitale corredato dalle interviste sulla sanità 2.0 a Pisa e sul nuovo piano della Sardegna. Come ricordato di recente da Alessandro Perego, responsabile scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Polimi: “Solo un forte commitment politico può dare la necessaria accelerata”.
Seguono tre domande a Pietro Giordano, presidente di Adiconsum, sulla responsabilità sociale d’impresa, leva di crescita per il comparto aziendale. Chiude il numero una autocritica al mondo dell’informazione (generalista).
Efficienza scolastica, il punto dalla cabina di regia alla Presidenza del Consiglio
Non è un segreto che le scuole di Italia siano in deficit, tra le varie, anche di un adeguamento di efficienza energetica. Su questo e7 ha colto l’occasione per tornare a parlare di efficienza negli istituti scolastici, sulla scia di una iniziativa di Fondazione Ambiente Pulito che, nel veronese, ha promosso un progetto di studio della diagnosi energetica per conto dei giovani del educandato “Agli Angeli” per parlare di efficienza nelle scuole con Laura Galimberti coordinatrice della Struttura di Missione per il coordinamento e l’impulso nell’attuazione degli interventi di riqualificazione dell’edilizia scolastica della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Abbiamo seguito anche due eventi di questa settimana con alcuni dichiarazioni dei protagonisti: Enermanagement 2015”, l’incontro organizzato dal FIRE (Federazione italiana per l’uso razionale dell’energia) che si è tenuto martedì 1 dicembre a Milano, a pochi giorni dalle deadline legate all’obbligo di presentazione di diagnosi per le aziende energivore e la XIV Giornata della Ricerca ANIE, che ha tracciato un quadro dello stato dell’arte del comparto mettendone in luce le potenzialità e le criticità.
Segue un approfondimento sul nuovo Comitato permanente per i servizi di comunicazione M2M promosso dall’AGCOM, con l’intervista a Aldo Milan, Responsabile segreteria tecnica del Comitato Machine to Machine.
Torniamo sul tema degli Open Data parlando di rifiuti con “Smartness in Waste Management”, il primo “green open data” d’Italia sviluppato da ANCITEL con il supporto del Ministero dell’Ambiente e la collaborazione del CNR che offre alle Amministrazioni locali la possibilità di avere un “cruscotto web” per la gestione dei dati relativi a raccolta e trattamento dei rifiuti.
Chiudono il numero due indagini di settore, una sullo stato dei lavorati italiani ed europei, in odore di fine crisi economica -di ADP- e i risultati di due report -ANIE Rinnovabili e DNV GL- sullo stato del comparto rinnovabili. All’interno le consuete rubriche: tecno news, visto su e calendario eventi.
Idrogeno, occhi puntati sul 2016 per il piano nazionale di rifornimento
L’economia dell’idrogeno sta partendo, anche in Italia. La propulsione che la mobilità alternativa darà al Paese sarà fondamentale in termini di riduzione delle emissioni inquinanti in aria e di adozione di mezzi sostenibili da parte dei privati cittadini e delle aziende. Mentre a livello europeo i protagonisti di questa conversione si confermano la Germania e il Regno Unito, con obiettivi sfidanti al 2030, l’Italia deve ancora ingranare la marcia, pur dovendo presentare entro il 18 novembre 2016 il Piano nazionale di Sviluppo (direttiva sullo sviluppo del mercato dei combustibili alternativi 2014/94/Ue – Dafi). A redigerlo sarà l’iniziativa Mobilità Idrogeno in Italia nata lo scorso giugno in seno all’Associazione italiana idrogeno e celle a combustibile (H2it).
e7 apre con l’intervista ad Alberto Dossi, neo Presidente del Comitato di indirizzo strategico, che avrà il compito di guidare i rappresentanti italiani della ricerca e dell’industria nella definizione del Piano.
Altro settore promettente per la crescita del Paese è quello della bioeconomia: con gli esempi di InSymbio, iniziativa legata all’economia circolare, e dei progetti sottoscritti con la Cina (la creazione di una piattaforma di trading per le operazioni di B2B, un accordo per la sostenibilità nell’agricoltura e l’avvio di un progetto di ricerca nel campo della governance urbanistica). Il focus, poi, si sposta sulla Regione Lazio con l’intervista all’Assessore Sviluppo economico Guido Fabiani sulla strategia di re-industrializzazione promossa nel post-crisi.
Un approfondimento, infine, sulla proroga della tariffa D1 per tutto il 2016, come previsto dalla delibera 02 dicembre 2015 582/2015/R/eel dell’AEEGSI, con il Segretario di Assoclima Giampiero Colli.
2015: anno della svolta ambientalista
Il 2015 per l’energia sarà certamente ricordato come l’anno della svolta ambientalista internazionale. Il successo, più o meno discutibile, dell’accordo di Parigi, dipinge l’annata di green.
Molte le evoluzioni del settore, in parte già anticipate e discusse tra queste pagine in parte accennate anche nel numero di chiusura estiva di e7 – http://e7.quotidianoenergia.it/e7/e7del20150729/ – come l’evoluzione del concetto di fotovoltaico in tandem con i Seu (sistema efficiente di utenza); l’efficienza che si conferma al centro della strategia energetica europea, non ultimo l’approvazione della Legge di Stabilità e del Collegato ambientale.
Ma ancora, soprattutto un cambio di cultura della concezione di energia, industria e città. Sono entrate sempre di più nel vocabolario comune del comparto energetico, soprattutto relativamente alla concezione della città intelligente, termini sociali come “resilienza”; concezioni economiche sostenibili come l’economia circolare; una diffusione maggiore nei social (ad esempio, Twitter in occasione della COP 21).
Nel numero di fine anno di e7 un richiamo quindi alle attività del Parlamento italiano che, sotto l’albero di Natale, ha messo il Collegato ambientale e la Legge di Stabilità. Non mancano i riferimenti ad esempi italiani innovativi di fine anno in ambito efficienza, smart city e impatto ambientale con un approfondimento sulla certificazione ISO 50001 al Policlinico Gemelli; l’iniziativa #IOSONOELETTRICA e le ultime innovazioni in ambito Smart city, dall’area intelligente di Pisa alle iniziative “green & business” di Ravenna e Aosta candidata per l’European Green Leaf 2016.