CH4 H2O, la rivista italiana del gas e dell’acqua
Smart metering e system integration
La transizione digitale ha investito nettamente i gestori delle reti gas e acqua, chiamati a rendere sempre più performanti i loro network dal punto di vista dell’automazione, del controllo remoto e della gestione predittiva.
Tutto ciò presuppone l’implementazione di un’ampia quantità di dispositivi e sistemi che ruotano intorno al concetto di dato: quelli per la raccolta delle informazioni e quelli per l’elaborazione delle stesse. Ovviamente si tratta di due ambiti dai confini tecnologici molto sfumati che trovano nella capacità di integrare sistemi diversi all’interno di un unico piano di sviluppo digitale sinergico la sfida più complessa.
Lo smart metering è certamente uno degli alfieri di questo processo, capace di porsi a cavallo di mondi diversi (come nel caso del blending gas-idrogeno) e di far fronte alle esigenze della modernità (ad esempio efficienza idrica ed energetica o riduzione delle emissioni di metano). Non solo una questione di misura in senso stretto. Basti pensare alla sensoristica di campo necessaria ad acquisire tutti i dati utili all’analisi predittiva dei guasti di rete o alla prevenzione delle problematiche di più stretta attualità, tra cui la cybersecurity.
Tutto ciò senza dimenticare l’integrazione tra funzioni parallele che devono dialogare, quali, ad esempio, workforce management e telecontrollo avanzato delle condotte, rapporto virtualizzato con l’utenza e gestione della sicurezza.
Lo scenario brevemente descritto è al centro della focus strory che la nostra rivista nel primo numero del 2023. A ciò si aggiunge un ampio approfondimento trasversale sui principali eventi di settore degli ultimi mesi e un’analisi sul comparto delle gare gas.
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La maturità digitale dei gestori
I gestori delle reti gas e acqua oggi non possono fare più a meno dal raggiungere un altissimo livello di maturità digitale che gli consenta di padroneggiare nel migliore dei modi le principali innovazioni tecnologiche (software e hardware) disponibili sul mercato; quali, ad esempio, applicazioni IoT, bid data, analytics e manutenzione predittiva, digital twin, sensoristica di campo avanzata e strumenti per la cybersecurity.
Per ben sintetizzare lo spirito di questo percorso può sicuramente aiutare un concetto espresso dal responsabile energia di Utilitalia, Mattia Sica, nel corso di un webinar sul tema dell’innovazione ad aprile 2023.
“È da un po’ che il mondo della distribuzione gas è oggetto di un grosso lavorio di messa a punto delle norme per il rinnovo delle concessioni di distribuzione. Da ultimo è stata varata anche una consultazione sui criteri tecnici che assistono le gare e come Utilitalia abbiamo sempre insistito affinché gli aspetti tecnologici fossero analizzati in maniera molto adeguata, oltre a quelli economici, nella valutazione delle offerte poiché il nostro obiettivo, come gestori, è dare il migliore servizio alle comunità che serviamo”.
Non una questione per sole grandi utility. In questo senso basta leggere i contenuti di una mozione di maggioranza approvata a fine aprile alla Camera che interviene sul problema della siccità.
Nel testo si impegna il Governo, tra l’altro, a “incentivare i Comuni a dotarsi di strumenti di misura remoti smart meter e a promuovere progetti di intelligenza artificiale e data science per recuperare significative percentuali di risorse idriche perse”.
A tutto questo e a molto di più dedichiamo la focus story in questo secondo numero di CH4 H20 nel 2023.
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Due strade per la sicurezza informatica
“Pensa prima di cliccare” è lo slogan che accompagna l’edizione 2023 dell’European Cybersecurity Month, ricorrenza istituita dall’Unione Europea che cade ogni anno nel mese di ottobre.
L’iniziativa è promossa a partire dal 2012 dall’EU Agency for Cybersecurity (Ecsm) per promuovere la cultura della sicurezza informatica e sensibilizzare tutti i livelli della società, dell’industria e dell’economia affinché non si sottovaluti mai la pericolosità degli attacchi.
Proprio l’Ecsm, nel suo report annuale 2023 (Cybersecurity Market Analysis Framework), rileva che le infrastrutture idriche e le reti energetiche “combattono costantemente contro gli attacchi informatici” e purtroppo, quando le difese non reggono, “si possono determinare ingenti danni ambientali”; dunque, non nel solo mondo digitale.
Punto di riferimento per l’Italia nel settore è l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale e il suo direttore generale Bruno Frattasi, intervenendo prima dell’estate alla Scuola di Politiche economiche e sociali Carlo Azeglio Ciampi, aveva sottolineato come pandemia, conflitto russo-ucraino e crisi energetica abbiano determinato un “vivace attivismo” dell’Unione Europea anche in termini di “adeguata protezione dei singoli individui nell’ecosistema digitale”.
Questo quadro di sintesi ci fa comprendere come le condizioni a contorno affinché la cybersecurity sia perseguita nel migliore dei modi in realità esistano. Non c’è oggi in Italia o in Europa un reale problema di conoscenze tecniche, disponibilità tecnologiche e norme di riferimento. Manca, a volte, la capacità o la volontà di investire, soprattutto in quella catena di piccole e medie realtà che caratterizzano anche la gestione dei servizi pubblici locali a rete.
Di qui le strade sono due: la fornitura di risorse economiche e tecniche affinché le “Pmi dell’energia e dell’ambiente” possano far fronte anche a questo problema o l’industrializzazione spinta dei settori che porti a prediligere utility più grandi, capaci di risolvere autonomamente la questione della sicurezza. La terza via, quella dell’immobilismo, non è un’opzione ragionevole.
Nel testo si impegna il Governo, tra l’altro, a “incentivare i Comuni a dotarsi di strumenti di misura remoti smart meter e a promuovere progetti di intelligenza artificiale e data science per recuperare significative percentuali di risorse idriche perse”.
A tutto questo e a molto di più dedichiamo la focus story in questo secondo numero di CH4 H20 nel 2023.
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Non chiamatelo consumatore
Partecipando a un recente evento in tema di energia ho ascoltato uno spunto interessante: il consumatore non va più chiamato così altrimenti si passa l’idea che sia più uno “sprecatore” che un’utilizzatore.
Il tema è interessante se si tiene presente prima di tutto che “la forma è sostanza” e, in secondo luogo, che le parole hanno un peso, sono quasi macigni, a volte, quando si parla di formazione culturale e politiche sociali.
Ebbene, il tema è quanto mai attuale nei settori del gas e dell’acqua. Nel primo caso basti pensare sia a quanto la popolazione italiana si è impegnata nel far fronte alla crisi dei prezzi, riducendo i suoi consumi, sia alla rinnovata consapevolezza sul tema delle emissioni clima-alternati di metano.
Per quanto riguarda l’idrico, poi, l’ormai celeberrimo dato del 42% di perdite lungo le reti restituisce immediatamente l’importanza di non sprecare la risorsa, ancor più considerando la siccità ormai cronica del Paese.
Gli aumenti delle bollette, l’inflazione e la crisi economica hanno già spinto il consumatore di elettricità, gas, acqua (e un giorno di idrogeno?) a consumare meno, mentre processi come le comunità energetiche evolvono il concetto stesso di “prosumer”.
Dunque, gli operatori del settore devono lavorare affinché questo utilizzatore finale, non più consumatore, sia sempre più informato e messo in condizione di essere un utente virtuoso del servizio, nell’ottica del risparmio economico, certamente, ma anche della sostenibilità ambientale e sociale.